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2021 Mostra “The blind leading the blind”, Galleria Monitor, Pereto


a cura di Lucia Cantò

Dal 15 maggio al 27 giugno 2021

“Un esercito di gambe, a due a due, che si tengono insieme. Otto paia di gambe. Il motivo per cui questo cieco esercito di gambe non cade, anche se le gambe hanno sempre paura di cadere, dal momento che arrivano solo fino a un certo punto, è che si aggrappano l’una all’altra…”

“It represents an army of legs, two by two, that holds together. Eight pairs of legs. The reason this blind army of legs does not fall, even though the legs are always afraid of falling, since they come to a point, is that they hold on to each other”*


La nuova mostra collettiva ospitata dalla sede della galleria Monitor di Pereto, intitolata “The Blind Leading The Blind”, vede invitati 8 artisti uomini, come 8 sono le gambe citate da Louise Bourgeois parlando del lavoro dal cui titolo prende nome l’intera mostra.

Una scultura che nella sua prima versione nasce da un ricordo infantile dell’artista francese, rievocando la paura immobilizzante causata dalla visione dell’agglomerato di gambe, animate e inanimate, osservate da sotto il tavolo al fianco del fratello.

Gli artisti, Francesco Alberico, Simone Camerlengo, Matteo Fato, Giovanni Paolo Fedele, Gioele Pomante, Lorenzo Kamerlengo, Gianluca Ragni e Eliano Serafini, si mettono nuovamente in dialogo non solo sulle corrispettive ricerche ma soprattutto sull’evolversi delle implicazioni emotive delle rispettive relazioni, le più indifese.

La mostra è strutturata su un invito aperto alla condivisione di suggestioni generate dal confronto con un corpus testuale che ha avuto come punto di partenza il sentire femminile, frammenti estratti dall’intervista dell’artista Louise Bourgeois in conversazione con Alain Kirili, riportati in “Distruzione del padre / Ricostruzione del padre”, passando per la prefazione di Simone Weil “La persona e il sacro” , sfiorando infine alcuni passaggi dalla raccolta più recente del collettivo Diotima “La Magica forza del Negativo”, attraverso la riflessione di Chiara Zamboni “Quando il reale si crepa”. Un invito a prendere in esame la vulnerabilità, imposta dalle varie condizioni di cecità che determinano l’andamento di un gruppo, in cui l’uno si affida all’altro per procedere, accettando il rischio di arrivare a una meta catastrofica, alla caduta in un fosso. Una protezione reciproca, a volte fallimentare, che vede le opere come i reali interlocutori di uno sforzo che porta in sé una pericolosità mista a tenerezza.


La mostra collettiva si costruisce su distanze fisiche che toccano geografie antitetiche, da Termoli, in Molise, fino a Libreville, in Gabon, avendo come perno centrale d’incontro lo studio delle “Case Popolari” di Pescara. La ferita e la stupefacente fragilità dichiarata sono state delle costanti durante il dialogo di questi mesi instaurato vicendevolmente degli artisti invitati, che hanno percorso il tema seguendo vie inaspettate rispetto alle premesse della nostra partenza. Con un orecchio teso ad un sussurro femminile che si va poi perdendo nel nero.

Durante la giornata di apertura della mostra, presso Piazza Maccafani, ci sarà un’ azione, una ‘serenata’ a cura di Matteo Fato. La mostra sarà inoltre accompagnata dal lancio di un progetto editoriale inedito e dal titolo omonimo, a cura di Lucia Canto’ e sviluppato in collaborazione con gli artisti presenti in mostra.

“Sebbene mi senta protettiva nei confronti del fallo, non vuol dire che non ne abbia paura: non stuzzicare il can che dorme. Neghi la paura come un domatore di leoni. C’è pericolo e assenza di paura.” *

 

* Donald Kuspit, Bourgeois: an interview with Louise Bourgeois, Vintage Books, New York, 1988, pp 26–7.

*Estratto da ‘L’espressione di sé è sacra e fatale.’ (n. 20) Louise Bourgeois – Distruzione del padre / Ricostruzione del Padre Scritti e interviste’

 






ENG

Curated by Lucia Cantò

15 May – 27 June 2021

It represents an army of legs, two by two, that holds together. Eight pairs of legs. The reason this blind army of legs does not fall, even though the legs are always afraid of falling, since they come to a point, is that they hold on to each other “*.

A new group show hosted by Monitor gallery in Pereto (AQ), entitled “The Blind Leading The Blind”, features work by eight male artists, like the eight legs represented in Louise Bourgeois’s work from which the exhibition takes its name. The first version of this sculpture stems from a childhood memory of the French artist, evoking the paralyzing fear caused by observing the agglomeration of both animate and inanimate legs while she was underneath the dining table together with her brother.

Artists Francesco Alberico, Simone Camerlengo, Matteo Fato, Giovanni Paolo Fedele, Gioele Pomante, Lorenzo Kamerlengo, Gianluca Ragni and Eliano Serafini once more engage in a dialogue not only on their respective practices but above all on the evolution of the emotional implications of their respective and the most vulnerable relationships.

The exhibition centers on an invitation to share suggestions generated by a body of text whose starting point is female sentiment. The texts include fragments from Louise Bourgeois’s conversation with Alain Kirili – as recounted in “Destruction of the father / Reconstruction of the father” -, via Simone Weil’s preface “The person and the sacred”, and finally touching on passages from the most recent collection by the collective Diotima, “La Magica forza del Negativo”, through Chiara Zamboni’s reflection “Quando il reale si crepa”.

It is an invitation to examine vulnerability imposed by the various conditions of blindness that determine the progress of a given group, in which one relies on the other to proceed, accepting the risk of arriving at a catastrophic destination, falling off a cliff. A mutual protection, at times unsuccessful, that sees the works as the real interlocutors of an effort that carries within itself danger mixed with tenderness.

The group exhibition is built on physical distances that touch on antithetical geographies, from Termoli, in Molise, to Libreville, in Gabon, whose central meeting point is the studio of the “Case Popolari” in Pescara.

During the months leading up to the show, wounds and astonishing fragility have underscored the artists’ discourse, leading them to unfold the laid out premise in unexpected ways.

With an ear outstretched towards a female whisper that is then lost in darkness.

During the opening day in Piazza Maccafani, artist Matteo Fato will organise an action in the form of a serenade.

The exhibition is accompanied by the launch of an unreleased publishing project. Sharing the same title as the exhibition, it is by Lucia Canto’ and developed in collaboration with the artists in the show.

Although I feel protective of the phallus, it doesn’t mean I’m not afraid of it: don’t tease the sleeping dog. You deny fear like a lion tamer. There is danger and there is absence of fear.” *


* Donald Kuspit, Bourgeois: an interview with Louise Bourgeois, Vintage Books, New York, 1988, pp 26–7.

*Estratto da ‘L’espressione di sé è sacra e fatale.’ (n. 20) Louise Bourgeois – Distruzione del padre / Ricostruzione del Padre Scritti e interviste’